The great degeneration

Niall Ferguson

Risponde alla domanda

Perché le istituzioni e il sistema economico occidentali entrano in una “crisi di tipo diverso”.

Perchè leggerlo?

Niall Ferguson fa un resoconto storico di come le istituzioni occidentali siano entrate in crisi.

Dopo 500 anni di dominio del mondo, potrebbe essere che i paesi occidentali debbano passare la mano ad altri o imparare dalla storia come ripristinare i valori ei sistemi che hanno sostenuto la loro ascesa.

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Sintesi in italiano

La chiave per il successo e la prosperità di un’azienda sta nella forza delle sue istituzioni.
Cosa rende un’azienda di successo? Per molto tempo gli studiosi si sono interrogati su questo punto, chiedendosi perché alcune nazioni crescono e prosperano mentre altre sono sottosviluppate? È dovuto a qualche fattore biologico oppure pura fortuna? In realtà la risposta è che la prosperità di uno stato è dovuta alle sue istituzioni.

Perché questo? Perché gli essere umani tendono a essere egoisti, quindi senza certe regole che li obblighino a pensare al bene comune della società tendono semplicemente a guardare ai propri interessi. Il ruolo delle istituzioni è proprio questo.

Per esempio consideriamo le istituzioni legali come la polizia o la magistratura, queste forniscono regole e limiti a cui la società deve attenersi.

Le nazioni con migliori istituzioni prospereranno, ma cosa rende le istituzioni buone o cattive?

Molto semplicemente gli ideali a cui indirizzano le persone, con le regole che impongono. Le buone istituzioni incentiveranno la popolazione a impegnarsi per il bene comune di tutti come la crescita economica, mentre quelle cattive fanno l’opposto, per esempio incoraggiano il crimine.

Un buon esempio sull’importanza delle istituzioni può essere il paragone fra le economie della vecchia Germania dell’est e quella dell’ovest, entrambe abitate dalle stesse persone ma con differenze enormi nelle istituzioni: nella Germania dell’ovest le istituzioni incoraggiavano le persone a lavorare duro, a innovare e ad assumersi dei rischi, in quella dell’Est invece questo tipo di mentalità veniva scoraggiata.

Il risultato? La Germania dell’Ovest diventò un’economia florida mentre quella dell’est rimase stagnante.

Ovviamente le istituzioni giocano un ruolo fondamentale nel successo di una società.

Durante gli ultimi 500 anni le nazioni occidentali hanno dominato grazie alle loro migliori istituzioni.
Circa 500 anni fa iniziò un grande cambiamento geopolitico, prima di ciò le nazioni occidentali non sono mai state particolarmente potenti o influenti negli affari globali, ma poi inizio quella che è conosciuta come la grande divergenza. Le nazioni occidentali iniziarono a surclassare le altre in termini di crescita economica, potere militare e avanzamento tecnologico.

Ma perché ci fu questa divergenza?

Perché le nazioni occidentali svilupparono migliori istituzioni e queste gli permisero di prosperare.

Per esempio l’Inghilterra ha sviluppato istituzioni di carattere politico molto valide, creando un parlamento che si impegna a proteggere i cittadini. Questo incentivò i cittadini a lavorare sodo sicuri del fatto che i propri beni non sarebbero stati rubati da, per esempio, un re o una regina avidi. Questo diede un’enorme spinta all’economia che culminò con l’impero britannico a capo del mondo intero grazie ai commerci.

Nello stesso periodo invece il resto del mondo possedeva ancora istituzioni non molto sviluppate perché i regnanti di quei paesi erano autocrati e volevano continuare a mantenere le cose in questo modo.

 

Per esempio la Cina aveva delle istituzioni talmente corrotte che permettevano allo stato e all’ élite di regnanti di impadronirsi di qualunque bene desiderassero a scapito dei cittadini. Questo ha significato che i cinesi furono meno incentivati al duro lavoro.

Il relativo declino delle nazioni occidentali è dovuto al declino nella qualità delle loro istituzioni.
Le nazioni occidentali avranno anche dominato negli ultimi 500 anni ma sembra che questa cosa sia giunta al termine.

Questo può essere dovuto al fatto che il resto del mondo si stia mettendo in pari in termini di economia, per notare questo fatto basta guardare la crescita delle nazioni nel 2012, gli Stati uniti sono cresciuti di un misero 2%, l’Europa ha subito una contrazione e la Cina invece è cresciuta addirittura dell’8%.

La ragione di questo trend è soggetto a diverse speculazioni, alcuni esperti hanno teorizzato che il resto del mondo stia raggiungendo le nazioni dell’Ovest dopo aver osservato per anni le dottrine ed i modelli e ora le stanno copiando.

Tuttavia questa visione è troppo semplicistica, la vera ragione sta nel declino delle istituzioni occidentali, le stesse istituzioni che l’hanno reso potente.

Per esempio possiamo osservare le istituzioni finanziarie come le banche e le autorità finanziarie del governo; una volta queste istituzioni erano la spina dorsale del potere economico occidentale, incoraggiando lo spirito imprenditoriale e la crescita economica. Oggi sono in completo subbuglio e sconvolte da scandali continui, le banche sono fallite e non sono state punite mentre il governo soffoca le imprese con tasse e burocrazia troppo complessa.

Questo ha portato l’ovest al declino progressivo.

La presente generazione occidentale sta prosperando a scapito della prossima.
Nel diciottesimo secolo il filosofo politico Edmund Burke ha ipotizzato l’idea che la società fosse una specie di contratto tra generazioni: tra i morti, i viventi e quelli che ancora devono nascere. In una società civilizzata nessuno dovrebbe agire senza considerare ciò che gli altri potrebbero pensare, questo significa che i valori delle generazioni passate non possono essere valicati tanto facilmente e che il futuro benessere dei nascituri dovrebbe sempre essere tenuto in considerazione. Si pensava che questa filosofia avrebbe portato a una società stabile e prospera.

Tuttavia in occidente questo contratto fra generazioni è stato rotto: i giovani e i vecchi vivono in maniera egoistica, alle spese di chi ancora deve nascere. Lo fanno sfruttando i benefici del governo, in termini di stipendio, sanità pubblica e pensioni. Ma questi benefici non sono gratuiti e il governo sta sostenendo enormi debiti per fare ciò. Il debito pubblico del Giappone, una nazione Occidentalizzata, è circa 2.5 volte il prodotto interno lordo.

Tutto ciò è chiaramente insostenibile ma quindi perché le nazioni continuano su questa strada? Parzialmente per le loro forme democratiche.

Molti votanti, specialmente i lavoratori pubblici e i più anziani hanno molto da perdere in caso non dovessero più ricevere i benefit ai quali sono abituati. Questo si traduce in un costante voto per il mantenimento dello status quo.

Un’altra ragione per questa politica di spesa senza senso è che i governi occidentali tentano di coprire il vero costo del debito ai votanti. I bilanci ufficiali presentano soltanto una parte del debito con il risultato che i votanti più giovani rimangano all’oscuro di ciò che dovranno pagare in futuro. Questo vuol dire che anche loro voteranno per mantenere lo status quo pur essendo contro i loro stessi interessi.

Il sistema finanziario evolve in modo imprevedibile e senza logica, il che rende difficile adattarsi in maniera adeguata.
Forse ti ricorderai che dopo la profonda crisi del 2007 ci fu gente che chiedeva a gran voce regolazioni più forti del sistema finanziario.

Questo approccio è errato e pericoloso perché le crisi finanziarie non derivano da una mancanza di regole ma piuttosto da regole mal fatte.

Per capire ciò prima di tutto occorre capire che il sistema si evolve in modo organico senza seguire percorsi prevedibili o consistenti.

Questo capita perché il sistema finanziario è formato da parti che interagiscono tra di loro, come compagnie, banche, organi di governo e via dicendo, i quali riformano costantemente e si adattano ai cambiamenti dell’ambiente.

Questo significa che l’intero sistema finanziario è una sorta di selezione naturale simile al processo che guida l’evoluzione, le aziende competono a causa delle scarse risorse, alcune hanno successo altre falliscono.

Per esempio negli anni 80 grazie alle regolazioni bancarie le banche erano incoraggiate a aumentare il proprio patrimonio relativo al capitale totale, il risultato? I profitti aumentarono vertiginosamente ma rendendole più fragili al tempo stesso.

Nonostante le difficoltà sarebbe comunque possibile creare delle regolazioni efficienti, il segreto è che dovrebbero essere semplici e flessibili per non soffocare le imprese. Inoltre deve essere fatto basandosi su studi finanziari passati in modo da evitare errori già commessi.

Le legislazioni occidentali sono diventate complesse e costose tanto che non supportano più la crescita economica ma a soffocano.
Il sistema legale sia della Gran Bretagna che degli Stati Uniti è basato su un processo di common law, il che significa che la legge non si basa esclusivamente su un codice scritto ma può essere reinterpretato e sviluppato dai giudici. Questo sistema è uno dei motivi principali dell’ascesa delle potenze economiche globali.

Un’altra ragione è che la common law è molto flessibile, se per esempio le condizioni dovessero cambiare grazie ad esempio a nuove tecnologie, i giudici possono adattare la legge secondo il bisogno.

Sfortunatamente i sistemi legali in questi paesi sono molto lontani dell’essere flessibili, infatti la legislazione è così complessa che soffoca le aziende, già solo per esempio creare un’azienda ai giorni d’oggi richiede una costosa e lunga analisi legislativa riguardo a cose come salute e sicurezza, assicurazioni e altro. Non è quindi strano che il World Economic Forum abbia posizionato gli USA al di sotto di Singapore e Hong Kong come indice di competitività.

Questi sistemi eccessivamente complessi sono chiaramente negativi per le aziende, per gli imprenditori e per l’economia. Infatti le sole persone che ne beneficiano sono gli avvocati. Basti pensare che soltanto negli Stati Uniti il costo totale delle consulenze di avvocati per le aziende si aggira intorno ai 1,75 trilioni di dollari all’anno.

Dove una volta l’occidente era una civiltà fiorente e civile, oggi è diventata inefficiente e monopolistica.
Fino ai primi del ‘900 molte persone in occidente erano attive in associazioni e club come ad esempio i partiti politici.

 

Questo fenomeno viene detto anche società civile: le organizzazioni influiscono in modo importante sull’ agire della società verso i meno fortunati. I club e le associazioni incoraggiavano le persone ad unirsi per il bene comune e ad aiutare gli altri.

Tristemente oggi un numero sempre minore di persone desidera partecipare a queste organizzazioni e la società civile sta diventando un refuso del passato.

Consideriamo che nel 1908 oltre 33 milioni di persone appartenevano a quelle che venivano chiamate “associazioni amichevoli”, questo voleva dire che associazioni volontarie come quella dei lavoratori erano formate da persone che condividevano la proprietà ad esempio di un negozio del paese e tutti ne erano responsabili.

Ma nel 2001 gli appartenenti sono scesi fino 10,5 milioni. Perché?

Il loro ruolo è stato usurpato dallo stato sociale, un accordo in cui il benessere dei cittadini è a cura dello stato. Dove nella società civile i cittadini dovevano fare affidamento gli uni sugli altri per supporto e aiuto ora possono semplicemente ricevere gli aiuti dallo stato.

Allo stesso tempo però lo stato oggi, avendone il monopolio, non riesce a fornire questi servizi in maniera efficiente e questo perché i monopoli sono per natura inefficienti.

Una volta che le persone si abituano ai benefici senza alcuna responsabilità è quasi impossibile che decidano di tornare a una società civile più proattiva. Tuttavia questo è l’unico modo per mettere fine a quell’inefficiente monopolio che è lo stato.

Le società future diventeranno ancora più urbanizzati rendendo vitali le buone istituzioni.
Non è un segreto che la popolazione mondiale stia crescendo, si stima che raggiunga presto i 9 miliardi, gran parte dei quali condensati nei paesi in via di sviluppo.

Più precisamente la crescita sarà nelle città e grandi città (città con più di 10 milioni di abitanti), nei paesi in via di sviluppo. È stato stimato che oltre metà della crescita totale della popolazione tra il 2012 e il 2025 avverrà in meno di 500 città e nessuna in Occidente.

Le città cresceranno essendo centri naturali di innovazione, creatività e investimento e le persone convergeranno lì per cercare lavoro.

Ovviamente una crescita così rapida ha anche risvolti negativi, le grandi città dei paesi in via di sviluppo tendono sempre ad essere sull’orlo del caos e possono facilmente verificarsi rivolte o epidemie se la crescita non avviene in maniera controllata.

Come si può quindi determinare se una città può crescere in maniera sostenibile?

Dalla forza delle sue istituzioni, queste se sono forti possono fornire regole e framework che rendono una città forte e sicura. Consideriamo a titolo di esempio come sarebbero caotiche le città occidentali se non avessero un governo locale forte in grado di occuparsi delle infrastrutture come strade e servizi di emergenza.

Per capire questo fenomeno in un contesto storico prendiamo Roma nel 410 a.C., in quell’anno fu attaccata dai visigoti e poiché aveva istituzioni deboli la città cadde in preda al caos e subito dopo tutto l’impero Romano collassò.

Il declino delle città occidentali potrebbe rendere il mondo ancora più incerto e violento in futuro.
Il declino del potere e dell’influenza occidentale continuerà molto probabilmente in futuro, e questo perché le nazioni occidentali sono piegate da debiti insostenibili e quindi al posto di espandere la

 

propria influenza nel mondo sono costretti a ritirarsi, che significa ridurre la loro presenza globale in termini economici, politici e militari.

Per esempio, una volta i poteri occidentali avevano un ruolo fondamentale nel mantenimento della pace nel Medio Oriente ma potrebbero presto doversi ritirare.

Questo sviluppo porterà sfortunatamente a creare un mondo ancora più incerto e mutevole. Al posto delle attuali gerarchie globali dove è l’occidente a dominare molte nazioni si combatteranno per prendere il suo posto rendendo le divisioni del potere poco prevedibili.

Quali saranno le conseguenze?

Il mondo diventerà un posto ancora più pericoloso, e questo perché l’occidente non avrà più quel tipo di potere militare in grado di limitare i possibili contrasti nel mondo.

L’esempio più lampante possono essere le armi nucleari, in passato l’occidente era così potente da poter persuadere piccoli paesi a non armarsi in questo senso, ma oggi alcuni paesi come la Corea del Nord non si sentono più in dovere di obbedire.

Allo stesso modo nel passato dove i paesi sembravano instabili erano in grado di intervenire e bloccare un governo debole e stabilizzare il paese. Ma quando il supporto di questi governi viene a mancare questo può portare a instabilità e persino a rivoluzioni come per esempio la Primavera Araba.

Ripercussioni come queste creeranno un mondo che senza la forte influenza occidentale sarò violento e sempre in guerra.

Sommario conclusivo.
Il messaggio chiave di questo libro è:

Il declino economico dell’occidente è il risultato della degenerazione qualitativa delle loro istituzioni. Per gli ultimi 500 anni lo sviluppo di istituzioni forti nell’occidente ha significato che democrazia, capitalismo e società civile fiorissero. Ora con il loro declino gli altri poteri si verranno a scontrare. L’occidente passerà un periodo di riforme radicali o altrimenti proseguirà nel suo declino.