Antifragile: Things that gain from disorder

Nassim Nicholas Taleb

Risponde alla domanda

Come creare un’organizzazione che migliora quando si affronta un contesto di volatilità e imprevedibilità.

Perchè leggerlo?

Taleb, famoso per il libro “The Black Swan”, elabora il concetto di Anti-fragilità, evidenziando come qualcosa può diventare più forte quando viene sottoposto a stress o si rompe. Un esempio puA? essere il mito della’Idra o i muscoli umani, che diventano più forti con l’esercizio fisico.

Taleb osserva con sguardo critico la società moderna e il suo tentativo di migliorare la vita, interferendo in diversi sistemi, come l’economia. Invece di rendere la società un posto migliore, questa interferenza sta distruggendo l’ambiente volatile ed essenziale per l’anti-fragilità.

Sintesi in italiano

Diversamente dagli oggetti fragili, che sotto stress si rompono, gli oggetti infrangibili quando sono sotto stress migliorano le loro performance.
Quando spedisci un oggetto di vetro, ti assicuri di certo che ci sia scritto sul pacco: “Attenzione fragile, maneggiare con cura”, questo perché il vetro è fragile e ha bisogno di essere riposto in un ambiente al riparo dai colpi altrimenti rischia di andare in mille pezzi.

La fragilità è un concetto relativamente semplice da capire, tutti sappiamo che gli oggetti fragili vanno protetti dalle situazioni instabili, eppure quando cerchiamo di pensare al contrario di fragilità facciamo tutti fatica, come si può chiamare qualcosa che trae beneficio dalle situazioni instabili?

Potresti pensare che la risposta corretta sia robusto; tuttavia, anche se un oggetto robusto è in grado sopravvivere ai traumi meglio di un oggetto fragile, non è esattamente il suo contrario, non trae benefici dai danni. Quello che stiamo cercando è qualcosa che tu debba maneggiare senza cura, qualcosa con un’etichetta che dica: “Si prega di maneggiare senza cura”.

Facciamo fatica a definire questo concetto principalmente perché nessuna delle lingue più importanti ha un termine per definirlo, bisogna quindi usare una perifrasi per definirlo.

Un buon esempio di qualcosa di “antifragile” è la storia di Idra della mitologia greca, un serpente a molte teste che tormentava il mondo antico e ogni volta che una di queste teste le veniva tagliata ne ricrescevano due. In conclusione ogni volta che la bestia era danneggiata ne traeva un beneficio, possiamo quindi considerare l’Idra antifragile.

Diversamente dagli oggetti fragili, che sotto stress si rompono, gli oggetti infrangibili quando sono sotto stress migliorano le performance.

L’antifragilità di un sistema dipende dalla fragilità delle singole parti.
Un buon esempio di antifragilità è il processo evolutivo, che si è sviluppato in un ambiente instabile. Ad ogni sconvolgimento l’evoluzione ha obbligato le forme di vita a trasformarsi, evolversi e diventare sempre più abili nel resistere all’ambiente.

Infatti, guardando da vicino il processo evolutivo, si nota qualcosa di veramente interessante: mentre il processo stesso è sicuramente antifragile, ogni organismo da solo è fragile. Per far sì che l’evoluzione prosegua ciò che conta è che il codice genetico sia trasmesso alla generazione successiva.

Il processo evolutivo dimostra un tratto fondamentale dell’antifragilità: per fare in modo che il sistema nella sua interezza sia antifragile, la maggior parte delle parti che lo costituiscono devono essere fragili, questo perché il successo o il fallimento di queste parti funziona come informazione che dice al sistema cosa funziona e cosa no.

 

Pensa a questo come a un processo di prove ed errori, il successo o il fallimento delle singole parti individuali fornisce informazioni per cosa ha funzionato e cosa no. Il prezzo del fallimento dell’evoluzione è l’estinzione, tuttavia il fallimento migliora il livello di vita degli altri che sono sopravvissuti.

Un altro esempio di antifragilità può essere riscontrato in economia, in cui tutte le parti che costituiscono il sistema, dal piccolo artigiano alla grande azienda sono in qualche modo fragili, ma l’economia di per sé è antifragile. Perché un sistema economico cresca, è necessario che alcune delle parti falliscano.

L’antifragilità di un sistema dipende dalla fragilità delle singole parti.

Gli imprevisti e gli stress rafforzano il sistema antifragile forzandolo a creare delle capacità superiori.
Spesso sperimentiamo l’antifragilità senza nemmeno saperlo, fare esercizio ne è un ottimo esempio; quando ci esercitiamo sottoponiamo il nostro corpo a stress insoliti, così facendo i nostri corpi reagiscono ai traumi e diventano più forti, in questo senso sono antifragili.

L’esempio dell’esercizio fisico sottolinea inoltre come funzioni il concetto di antifragilità, per il quale nel momento in cui ci si confronta con un fattore stressante, in questo caso i pesi, un sistema antifragile risponderà sovracompensando, cioè aumenterà la sua capacità di resistere ai futuri traumi; questo è un elemento cruciale perché la forza deriva da una sovracompensazione per fronteggiare le avversità.

Spesso questa compensazione lascerà un sistema antifragile con forza in eccesso.

Tuttavia la sovracompensazione e l’esubero che ne scaturiscono sono fondamentali per l’antifragilità, nei nostri corpi per esempio questo ci permette di prepararci a problemi futuri; ciò che può sembrare momentaneamente uno spreco diventa fondamentale in momenti di emergenza.

Potrebbe sembrare inutile riversare risorse dal nostro corpo per il potenziamento di muscoli che non useremo mai, ma un giorno potresti confrontarti con un forte fattore di stress e sarai grato di aver allenato quegli extra muscoli.

Gli imprevisti e gli stress rafforzano un sistema antifragile forzandolo a creare delle capacità superiori.

Un ambiente tranquillo crea un sistema fragile, l’antifragilità deriva dall’insicurezza.
L’antifragilità si trova solitamente in sistemi naturali o biologici, la maggior parte degli oggetti creati dall’uomo infatti non è in grado di auto migliorarsi basandosi su fallimenti e stress inaspettati. Nel migliore dei casi potrebbero essere solo oggetti robusti, una lavatrice per esempio si rovina dopo svariati usi, può resistere a diversi traumi ma non ne trae beneficio.

Ci sono comunque sistemi artificiali che possono essere antifragili, l’economia ne è un esempio, nonostante sia un sistema creato dall’uomo è incredibilmente antifragile.

Mentre la complessità è importante per un sistema antifragile, naturale o artificiale, ciò che è veramente fondamentale è l’incertezza, come abbiamo visto questi sistemi dipendono dalla

 

fragilità delle sottounità che compongono il sistema. Le pressioni e gli stress determinano chi deve sopravvivere e chi no, in un mondo senza stress non ci sarebbero pressioni sulle parti che compongono il sistema, che così perderebbe la sua antifragilità.

Ancora una volta l’economia ci fornisce un ottimo esempio di come l’assenza di traumi possa essere dannosa, molti governi hanno cercato di smussare l’economia con manovre e sussidi, questo è stato fatto con la credenza che l’economia possa essere gestita e anticipata. Nel rimuovere l’incertezza, però, hanno eliminato i traumi e senza le informazioni che questi portano, le risorse sono allocate male e l’economia diventa instabile e a rischio di traumi che possono creare danni enormi.

Per trarre vantaggio dall’antifragilità non hai bisogno di capire le possibilità che vedi ma solo di coglierle.
Mentre l’autore lavorava per il mercato altamente volatile del forex, rimase sorpreso di scoprire che molto spesso i trader di maggior successo erano anche quelli meno istruiti, non capivano le teorie economiche molto complesse o le politiche finanziarie dei paesi di cui stavano scambiando le valute. Sapevano solamente quando comprare e quando vendere.

In generale la società da troppo valore alla conoscenza teorica o accademica ma non abbastanza alla conoscenza pratica. Infatti, assumiamo che ciò che viene prima inevitabilmente condurrà a qualcosa di successivo mentre in realtà le due cose sono completamente separate. Sapere come fanno gli aerei a volare non ti rende un pilota qualificato.

Puoi riuscire a trarre vantaggio da una situazione volatile e da un sistema antifragile senza veramente conoscere i principi nel momento in cui hai delle possibilità: l’opportunità ma non l’obbligo di fare qualcosa. Per esempio il mercato azionario ti dà la possibilità di comprare una certa azione in certo periodo a un prezzo fissato per X, se il prezzo di collazione si alza sopra il prezzo X, tu potrai utilizzare la tua azione perché avresti ottenuto effettivamente uno sconto ma se il prezzo rimane sotto la X, allora non lo farai. Il mercato azionario è molto volatile ma in questo modo tu non hai bisogno di capire tutti i fenomeni complessi che portano alle fluttuazioni, per fare profitto ti basta sapere se utilizzare o no la tua azione nei momenti che capitano.

Le possibilità, però, esistono anche all’esterno del mercato azionario. Per esempio se un tuo amico ti chiedesse “Vieni alla mia festa se ne hai la possibilità” ecco questa è una possibilità, non c’è bisogno di predire i tuoi piani o il tuo morale per la serata, hai soltanto bisogno di decidere se andare o no quando arriva la data.

Per diventare antifragile gestisci i tuoi rischi in maniera da trarre dei benefici da eventi imprevedibili.
Non puoi trascorrere la tua vita senza incontrare periodi di volatilità o incertezza; gli eventi inaspettati come crisi economiche o disastri naturali possono succedere in un batter d’occhi.

Per rendere te stesso antifragile devi accettare questa cosa e cercare di addomesticare l’insicurezza piuttosto che evitarla o eliminarla. Il modo migliore per farlo è seguire la strategia del bilanciere: così come il bilanciere ha i pesi su ogni lato ma nulla nel mezzo devi prepararti per gli estremi, sia negativi sia positivi e ignorare il percorso nel mezzo.

 

La prima cosa che devi fare è concentrarti sugli elementi negativi del tuo bilanciere: minimizza la tua esposizione a rischi potenzialmente disastrosi. Per esempio, se ti assicuri che il 90% dei tuoi beni sia al riparo da eventuali collassi del mercato, puoi stare sicuro di essere protetti da certi traumi.

Dopo questa valutazione ti puoi concentrare sull’altro capo del tuo bilanciere, con il restante 10% dei tuoi beni puoi assumerti rischi molto piccoli ma molto volatili quali portare profitto. Questi possono essere anche molto elevati ma le perdite sarebbero soltanto del 10%. In questo modo potrai fare ottimi guadagni se le cose andranno bene ma avere un’esposizione alle conseguenze negative molto limitata.

Questo non avviene se si espone il 100% dei propri beni a un rischio medio. Non importa quanto denaro potrebbe produrre potenzialmente, in caso di crisi corre il rischio di perdere tutto.

Più l’organizzazione o il sistema è grande, più difficile sarà essere colpiti in caso di crisi.
Immagina di dover presenziare un’importante conferenza in Islanda, naturalmente prenoteresti il tuo volo in anticipo per ottenere il prezzo migliore. Sfortunatamente il giorno prima della conferenza la compagnia aerea ti informa che il tuo volo è stato cancellato. Tu non puoi assolutamente perdere quella conferenza, di conseguenza non hai scelta se non quella di prenotare un volo last minute a un prezzo molto più alto.

Questo momento terribile è detto “essere alle strette”: una situazione in cui non hai scelta se non fare qualche cosa a prescindere dal costo.

Il costo che segue a questa messa alle strette è determinato dalla dimensione e dall’entità del soggetto messo alle strette. Più grande è, più è difficile da mettere alle strette, nell’esempio del biglietto dell’aereo se fossi stato soltanto tu a volare avresti potuto comprare un altro biglietto un po’ più caro, ma immagina se in questa situazione ci fosse un’intera delegazione dell’Università? Non ci sarebbero stati probabilmente un numero sufficiente di posti per tutti e quindi avrebbero dovuto comprare biglietti in prima classe o persino noleggiare un aereo privato.

Nello stesso modo la globalizzazione ha trasformato l’economia mondiale in un unico gigante rendendola molto più vulnerabile quando è alle strette. Tutti, dalle banche al supermercato sotto casa, sono connessi a livello globale: sia che tu stia vendendo azioni in Giappone sia che tu stia comprando prodotti dal Brasile. Se metti alle strette il mercato azionario ci sarà una crisi, e questa fila di tessere del domino interconnesse crollerà: le banche taglierebbero i fondi alle aziende, che lascerebbero a casa i dipendenti, i quali a loro volta perderebbero le proprie case.

Ogni mossa economica oggi è di proporzioni globali così come quelli che ne soffrirebbero.

Molte professioni moderne sono antifragili, ma a spese altrui.
Mesi precedenti alla crisi finanziaria del 2008, molti dei finanziari delle università di economia e i giornali ci hanno detto che non c’era bisogno di preoccuparsi dell’economia attuale. Questi esperti ovviamente sbagliavano: l’economia globale collassò e molte persone persero i propri investimenti, le proprie case e le pensioni.

Ora tu potresti pensare che per colpa del fallimento nel predire una delle più grosse crisi finanziarie di tutti i tempi questi esperti oggi si trovino con l’acqua la gola. Tuttavia una grande

 

maggioranza di loro ha mantenuto le proprie posizioni influenti senza dover nemmeno scusarsi per il proprio errore. Questo perché il loro ambito di studio è molto stretto e gli esperti si conoscevano tra di loro, questo significa che non si sarebbero mai criticati l’uno con l’altro.

Questo è un buon esempio per un problema centrale della società moderna: molte persone diventano fragili a spese di altre persone, prendono tutti benefici quando sono nel giusto ma non patiscono nessuna conseguenza quando si sbagliano. Il problema è che possono quindi continuare a fornire i propri consigli sbagliati e i costi ricadono sulle spalle degli altri così come la crisi finanziaria. Poiché non sono loro i soldi con cui stanno giocando, gli mancano i mezzi propri ma lo fanno lo stesso sapendo di non poter perdere nulla.

Allo stesso modo i banchieri hanno il beneficio di non partecipare al gioco mettendoci se stessi. Durante il medioevo era una cosa piuttosto comune decapitare i banchieri falliti, la paura della punizione gli dava la giusta motivazione a lavorare per il bene comune. Oggi purtroppo i banchieri agiscono con i soldi altrui senza rischiare davvero il proprio denaro. Quando vincono guadagnano bonus enormi e quando perdono non sono soldi loro per cui non perdono nulla.

Il nostro desiderio di eliminare l’incertezza dalle nostre vite alla fine renderà la nostra società più debole.
Molti politici ed economisti hanno osservato e descritto i cicli economici come inefficienti e poco prevedibili, nel tentativo di rendere questo processo migliore, hanno sviluppato teorie complesse sul come intervenire in questo ciclo per renderlo più efficiente.

Questo è il problema cruciale del pensiero moderno: cerca di rendere la società il più semplice e tranquilla possibile. Con il crescere della conoscenza umana, diventiamo sempre più arroganti su ciò che possiamo e che dovremmo controllare. Consideriamo l’incertezza imprevedibile e di conseguenza cerchiamo di controllarla.

Cercare di rimuovere l’incertezza e quindi l’antifragilità da un sistema ha un effetto esplosivo: senza incertezza i problemi non sono evidenti, rimangono nascosti fino a quando non raggiungono proporzioni enormi. Prendiamo come esempio una foresta:

Una foresta è sempre a rischio di incendio, ma il pericolo di un fuoco enorme spesso è ridotto grazie a una serie di piccoli incendi che bruciano i materiali più infiammabili lasciando la foresta intatta. Cercando di prevenire questa incertezza legata a questi piccoli fuochi, stiamo lasciando materiali infiammabili accumularsi, rendendo più probabile un incendio.

I moderni metodi di insegnamento soffrono del” Problema del tacchino”- male interpretiamo il passato per predire il futuro.
Immagina di essere un tacchino vicino al giorno del Ringraziamento che passeggia felice per il giardino. Se dovessi predire il futuro basandoti sul passato non avresti bisogno di preoccuparti, ogni giorno il tuo padrone ti dà da mangiare e si assicura che tu sia in salute, puoi quindi dedurre che il tuo padrone sia un amante dei tacchini, tuttavia il giorno del Ringraziamento per te sarebbe un trauma.

Queste predizioni sono il prodotto del “Problema del tacchino”, cioè predire il futuro basato su false analisi del passato, quelli che seguono le predizioni potrebbero trovarsi in pericolo di dover affrontare le conseguenze nel momento in cui le predizioni non si avverano.

 

Un altro difetto nel nostro pensiero è che assumiamo che gli eventi peggiori che ci sono capitati siano i peggiori che ci sarebbero mai potuti capitare. Per esempio la centrale nucleare di Fukushima è stata progettata per resistere al terremoto più grande mai capitato in Giappone, chiaramente i progettisti non avevano pensato che potesse verificarsene uno ancora maggiore. Nel 2011, quando questo accadde, il reattore fu completamente distrutto.

Sottovalutiamo il ruolo dell’antifragilità nel progresso.
Ci hanno insegnato a scuola che la rivoluzione industriale è stata un prodotto del progresso scientifico: gli sviluppi nelle conoscenze teoriche hanno portato ad avanzamenti tecnologici che hanno trasformato l’industria e la società.

Tuttavia questa storia è falsa, la rivoluzione industriale, infatti, è stata stimolata non tanto da accademici e teorici professionisti quanto piuttosto da pensatori per hobby. Il sottomarino per esempio non fu inventato da un’università o da una lega navale ma da un religioso, il reverendo George Garrett, al quale lavorava nel tempo libero. Invenzioni come queste sono state il risultato di centinaia di amatori che lavoravano in maniera indipendente, testando nuove tecnologie e idee, fallendo spesso ma le volte in cui ebbero successo l’intera umanità ne beneficiò, loro uniti formavano un sistema antifragile.

La falsa storia della rivoluzione industriale è un esempio di come la società moderna non capisca il valore dell’antifragilità, tuttavia quando guardiamo al passato, cerchiamo sempre di creare storie che abbiano un valore di fondo più deterministico per le nostre scoperte. Vogliamo davvero credere che gli inventori e gli ingegneri del passato sapessero cosa stessero facendo e che non stessero brancolando nel buio sperando di trovare qualcosa che funzionasse.

Questo ha avuto implicazioni per la società moderna, molti scienziati moderni devono il loro successo e i loro fondi alle loro dichiarazioni di scoperte innovative. Infatti, gli è concesso del denaro per la ricerca con la speranza che inventino nuove teorie che a loro volta facciano progredire l’umanità. Tuttavia la conoscenza teorica non può portare il progresso che millanta, abbiamo bisogno di casualità e l’antifragilità che si crea per portare davvero il cambiamento.

Sommario conclusivo.
L’antifragilità è una qualità che ha fatto progredire il genere umano fin dall’antichità, permette ai sistemi di crescere e migliorarsi in un modo volatile imprevedibile. Tuttavia la società moderna sta entrando in una fase in cui cerca di smantellare la volatilità del mondo che è di vitale importanza per l’antifragilità. Nel fare ciò ci rendiamo soltanto più fragili.

L’obiettivo di questo libro è rispondere alle seguenti domande:

Cos’è l’antifragilità?

  • Diversamente dagli oggetti fragili, che sotto stress si rompono gli oggetti infrangibili invece quando sono sotto stress migliorano le loro performance
  • L’antifragilità di un sistema dipende dalla fragilità delle singole parti
  • Gli imprevisti e gli stress rafforzano un sistema antifragile forzandolo a creare delle capacità superiori
  • Un ambiente tranquillo crea un sistema fragile, l’antifragilità deriva dall’insicurezza

 

  • Per trarre vantaggio dall’antifragilità non hai bisogno di capire le possibilità che vedi ma solo di coglierle
  • Per diventare antifragile gestisci i tuoi rischi in maniera da trarre dei benefici da eventi imprevedibili
  • Più l’organizzazione o il sistema è grande, più difficile sarà essere colpiti in caso di crisi Come la società moderna danneggia l’antifragilità?
    • Molte professioni moderne sono antifragili, ma a spese altrui
    • Il nostro desiderio di eliminare l’incertezza dalle nostre vite alla fine renderà la nostra società più debole
    • I moderni metodi di insegnamento soffrono del “Problema del tacchino” – interpretiamo male il passato per predire il futuro
    • Sottovalutiamo il ruolo dell’antifragilità nel progresso