Di fronte a evoluzioni dirompenti o ci si adatta velocemente o si scompare, tertium non datur: tre fatti e tre conseguenze per il Piemonte.

In queste settimane si è detto molto, forse tutto, su Stellantis. Per cercare di sintetizzare vediamo tre fatti e proviamo a inferire tre conseguenze per la nostra regione. Il primo fatto è che il settore dell’automotive e del trasporto è a uno snodo epocale generato dalla disponibilità di nuove tecnologie che permettono un’auto connessa e sostenibile, da governi e da popoli che vogliono zero emissioni e, soprattutto, da consumatori che evolvono le loro preferenze e i loro bisogni di trasporto. Di fronte a evoluzioni dirompenti o ci si adatta velocemente o si scompare, tertium non datur. Secondo, in un settore già terribilmente competitivo e reso ancora più competitivo dai nuovi entranti Stellantis è un grande attore europeo con risorse uniche: dimensioni, economie di scala, capacità ingegneristiche e tecnologiche. Stellantis ha, inoltre, azionisti stabili come le famiglie Agnelli e Peugeot e un presidente, John Elkann, che dimostra l’interesse e la partecipazione del primo azionista, EXOR.