Era il 1998 quando Daimler definì l’acquisizione di Chrysler “Merger of Equals”. In quel momento si trattava di un’operazione che cambiava la storia delle fusioni e dell’industria dell’auto.

Era la prima fusione “globale” della storia, avveniva in un’industria estremamente competitiva e alla ricerca di economie di scala e univa due vincitori del momento: Daimler, la più rispettata casa automobilistica per tecnologia, sicurezza e capacità di progettazione, e Chrysler, la più profittevole e la prima a occupare il neonato segmento dei Suv. Fu un disastro per gestione manageriale e per distruzione di ricchezza: da allora le fusioni 50/50 sono guardate con sospetto. Sospetto che è rinato nel fine settimana quando si è iniziato a parlare di Fca e Renault.
Il motivo del fallimento di DaimlerChrysler fu l’indecisione: i tedeschi si aspettavano che gli americani continuassero a fare bene come prima, gli americani, che avevano capito il significato della campagna “Merger of equals”, aspettavano ordini.