Un imprenditore italiano ha recentemente raccontato a familyandtrends la sorpresa dei suoi colleghi americani nell’apprendere che la proprietà della sua azienda non fosse suddivisa in un buon numero di fondi di investimento che avevano accompagnato la sua grande crescita da uno start up studio, passando per l’angel ed il seed capital dentro un acceleratore sino ad una sofisticata SPAC che era lì ad aspettarlo per introdurlo nel dorato mondo del mercato quotato, delle stock options, dell’M&A etc…

Questo non è l’incipit per una predica sull’importanza dell’economia reale, familyandtrends pensa che la finanza non sia né buona né cattiva: l’unica verità è che la finanza deve seguire l’attività imprenditoriale. Certo tutto è più complicato dal 16 agosto del 1971, quando Richard Nixon sospese il sistema di Bretton Woods per difendere il dollaro e l’economia reale e per rispondere agli speculatori che creavano disoccupazione ed inflazione. In quell’occasione, Nixon si impegnò a rivedere il sistema monetario internazionale nei sewi mesi successivi: questa nuova impostazione la stiamo ancora aspettando e se non l’ha fatta Nixon che aveva al suo fianco Paul Volcker, uno dei migliori banchieri centrali della storia, probabilmente non sarà facile per nessuno farla.

La conseguenza di quella singola decisione è stata una crescita enorme della moneta disponibile tanto che il capitale non assicurerà più una rendita sicura perché non è più una risorsa scarsa. Negli anni 70 il Pil mondiale era uguale agli investimenti finanziari, circa 10 trilioni; da allora la quantità di asset finanziari è cresciuta più del Pil. Nel 2000 la ricchezza mondiale era 150 trilioni (4,3 volte il PIL), oggi è cresciuta del 333% a 500 trilioni (6 volte il PIL): circa 1/3 della crescita è data dai nuovi risparmi ma 2/3 sono stati generati dall’aumento del valore degli asset finanziari, aumento guidato dai tassi bassi imposti dalle banche centrali. Il 40% dell’aumento, 133 punti percentuali, è avvenuta negli anni della pandemia.

In questo contesto, la finanza ha dovuto diventare più sofisticata, a volte sintetica, nel titanico sforzo di impiegare un enorme quantità di denaro che non trova sufficienti impieghi nell’economia reale. In questo processo di sofisticata innovazione, familyandtrends vuole proporre un super innovativo modello di veicolo di investimento, caratterizzato dalle tre superE: superEsperienza, superEducazione, superEtica.

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SuperEsperienza. Il veicolo di investimento investe solo in aziende e settori di cui ha un’esperienza pluriennale, spesso secolare. Questo fa sì che i suoi “general partners”, i promotori e responsabili del veicolo, conoscano a fondo i processi chiave che danno un vantaggio competitivo nel settore (o nei pochi settori) e di quel settore conoscano tutti i protagonisti e i trend. Le aziende in cui investe il veicolo sono poche, a volte addirittura una sola, e l’investment period è lungo, lunghissimo, spesso supera i cinquant’anni, a volte è dichiaratamente “per sempre”. Il veicolo batte con una regolarità superiore a quella di Buffet gli indici di borsa e crea nel tempo nuove iniziative, start up si direbbe, che impiegano parte di quel capitale che la finanza del nostro secolo ha in sovrabbondanza.   

SuperEducazione. I general partner del super innovativo veicolo che qui si propone vengono educati sin dalla nascita ad avere un approccio imprenditoriale, a cercare incessantemente nuove opportunità al di là delle risorse che si possiedono (come insegna Howard Stevenson), a evolvere nella tradizione con pazienza e coraggio i processi aziendali chiave per assicurare che le aziende in cui si è investito si adattino al mutato contesto competitivo essendo sempre più forti. Un’innovazione ulteriore consiste nel fatto che anche i limited partner, i sottoscrittori del veicolo, sono educati ad essere buoni azionisti, ad anteporre alle proprie le necessità di capitali e crescita delle imprese, ad essere informati, ad essere “activist investors” dedicando tempo ed attenzione alla salute delle imprese partecipate.

SuperEtica. I general e limited partners del veicolo di investimento che qui si propone dovranno condividere e vivere secondo alcuni valori, non solo assicurandosi che le imprese partecipate siano buone cittadine della società e delle comunità in cui vivono ma garantendo loro stessi lo stesso standard. Ogni decisione dei partner, del veicolo e delle imprese saranno soppesate con la metrica di tali valori pensando all’impatto che tale decisione avrà nel presente e come sarà valutata nel lungo termine da chi verrà dopo, anche cento anni dopo. Tutti gli investitori del veicolo dovranno accettare che il loro orizzonte di investimento non sia la prossima trimestrale o il prossimo quinquennio: l’orizzonte è consegnare alla prossima generazione qualcosa di meglio, di più solido, di più sano, qualcosa che si è adattato al continuo evolvere del contesto competitivo.

Sarebbe una svolta del nostro capitalismo poter inventare un veicolo di investimento di questo tipo; purtroppo, o meglio, per fortuna è stato inventato all’inizio della rivoluzione industriale e da allora ha contribuito alla crescita del nostro sistema sociale ed economico.

Il superinnovativo veicolo caratterizzato dalle tre superE si chiama famiglia imprenditoriale e le sue partecipate si chiamano aziende familiari. L’unica cosa sorprendente è che gli imprenditori tech della Silicon Valley si stupiscano di come Pietro Sella e la sua famiglia imprenditoriale da 450 anni rigenerino imprese e esplorino nuovi settori con una solidità nell’azionariato che solo una famiglia imprenditoriale può assicurare.