Il bisogno di informazione esiste: si tratta di trovare modi nuovi per soddisfarlo.
Il 2019 ha visto il passaggio di Gedi dalla Cir ad Exor, operazione da molti letta con ottimismo visto l’investimento di un azionista stabile, competente, conoscitore del settore e capace di creare un contesto in cui le proprie partecipate diventano grandi aziende. È bene però ricordare che in un settore in contrazione irreversibile è necessario un consolidamento: in questo senso l’operazione del 2019 non aggiunge molto all’integrazione Espresso-Itedi del 2016.
La crisi dell’editoria è stata descritta da un working paper dell’università di Harvard già nel 2010: la diffusione di internet ha rotto il sottile equilibrio tra radio, televisione e carta stampata; il settore ha risposto con consolidamento (negli Stati Uniti da 1.300 aziende nel 1950 a 12 a fine anni 90), taglio dei costi, aumento del prezzo unitario, segmentazione dei clienti, sbarco online e nuovi modelli basati sul free+premium.