Nelle prime settimane di febbraio la Banca centrare svedese, prima in Europa, ha portato il principale tasso di sconto sotto zero: -0,1%. Altre banche centrali del Nord Europa, la Banca Centrale Svizzera e la Bce hanno condizioni simili, ma solo per specifici tassi. L’evento è un ulteriore passo nel mondo dei mezzi non convenzionali messi in campo dalle banche centrali per cercare di contrastare la crisi. Una volta, la principale funzione della banca centrale era alzare il tasso di sconto al fine di frenare la crescita e tenere sotto controllo l’inflazione. Oggi il principale strumento non convenzionale utilizzato dalle banche centrali è il Quantitative Easing, la cui logica è: metti più capitale nel motore e la macchina del lavoro ripartirà. I tassi negativi ne sono un’ulteriore evoluzione. Qui la logica manca un passaggio. Esiste un attore del sistema economico che trasforma il capitale (e il lavoro) in iniziativa economica e, di conseguenza, in crescita: l’imprenditore. Come dimostra la Banca centrale svedese, non mancano i soldi; manca chi usa quei soldi per trasfor marli in impresa, iniziative, sviluppo. Quello che ci serve è un Qualitative Easing: iniettare imprenditori e non (solo) soldi.