La notizia del presunto interesse di Amazon per Esselunga ha aperto un acceso dibattito e costretto a qualche smentita. Da un punto di vista strategico, la mossa avrebbe senso per motivi che poco o nulla hanno a che fare con Whole Foods, la catena premium acquisita da Amazon negli Stati Uniti, ma perché getterebbe un po’ di luce su come il colosso americano dell’e-commerce ritiene sarà l’arena competitiva della distribuzione nel post-pandemia.

Durante i mesi dei lockdown gli acquisti online sono esplosi un po’ ovunque, i consumatori si sono adattati e, spesso, trovati bene; le imprese hanno fatto grandi investimenti e rivisto processi per servirli. Per questi motivi una parte degli acquisti online rimarranno anche nel post-pandemia e una parte torneranno a essere “fisici”. Ne uscirà un nuovo omnichannel, un nuovo modo di interagire, di informarsi, di acquistare dove il consumatore non si porrà il problema di essere online offline: questi confini nella mente dei consumatori sono spariti per sempre. Se siete il leader mondiale e il paladino dell’e-commerce e avete la mentalità da day one di Amazon, è naturale che vi poniate la domanda di come servire questo consumatore adattato al post-pandemia.