Tutti sanno che le aziende familiari sono affette da nepotismo e mancanza di meritocrazia come tutti sanno che il passaggio generazionale è “il problema” e che la terza generazione è “quella che distrugge”. La cosa che più affascina familyandtrends e che non solo tutti lo sanno ma gli imprenditori e le famiglie imprenditoriali sono i primi a crederci e a ripeterselo con il rischio che a forza di ripeterselo diventi pure vero.

Sulla terza generazione e sulla durata delle imprese (familiari e non) familyandtrends si è dilungato nelle ultime uscite e per sfatare la maledizione della terza generazione basti ricordare che le prime 500 aziende dello Standard & Poor hanno una vita media sotto i 25 anni e le prime dieci una vita mediana di 33.

Sfatare il mito del nepotismo e della meritocrazia è più complesso ma anche in questo caso confrontare le aziende familiari con le altre aiuta. Recentemente l’Economist ha pubblicato un interessante articolo sull’impresa del 21° secolo analizzando i corsi più popolari dell’MBA di Standford, uno dei grandi bacini di talenti delle corporation internazionali.

Path to Power è il primo corso per preferenze e ha l’obiettivo dichiarato di “non farti mai lasciare una posizione aziendale senza che tu lo voglia”. In questo corso si insegna che il principale modo per mantenere il potere è evitare di crescere e coltivare dei successori e il miglior modo per non avere rivali è avere più ruoli che si intersecano facendo “un po’ tutto”.

I più cinici potrebbero rilevare come non ci sarebbe miglior professore per questo corso che il tipico medio imprenditore italiano che tiene i figli nella bambagia per non farsi fare ombra e che in azienda “fa tutto lui” perché, in fondo, chi fa per sé fa per tre. Se così fosse, potremmo almeno dire che i futuri grandi manager di corporation internazionali dovrebbero imparare dal nostro capitalismo familiare, ma la realtà è più complessa.

Quando vedi un fondatore di quelli fatti da sé, tutti di un pezzo, con gli occhi lucidi mentre il suo successore prende meritatamente un ruolo chiave in azienda, capisci che riuscire a dare continuità all’azienda di famiglia offrendo un imprenditore in ogni generazione per guidarla è l’obiettivo di molti, se non di tutti, i capitalisti familiari.

Uno dei punti di forza meno evidenti perché nascosto sotto il mito della “non meritocrazia” delle imprese familiari è che chi le guida vuole insegnare il mestiere a chi lo seguirà; mentre nelle grandi aziende multinazionali spesso si seguono gli insegnamenti del Path to Power di Standford: vuoi mantenere il potere? Non crescere nessuno che possa sostituirti!

Certo, non basta voler crescere i propri successori: il difficile è farlo, soprattutto quando sono figli, nipoti, cugini perché le dinamiche familiari, gli affetti, le tensioni, i pregiudizi si mischiano alla meritocrazia, alla durezza delle scelte d’impresa, alla spietatezza e all’ingiustizia che fare le cose in un mondo ipercompetitivo ogni tanto richiede. Quelli tra familiari sono rapporti difficili anche senza metterci l’impresa di mezzo, quando di mezzo c’è il bene sommo a cui molti familiari hanno dedicato la vita è naturale che le relazioni tra generazioni siano difficili, piene di incomprensioni, con qualche violento scontro di troppo. Per non parlare poi dei giovani, che si trovano a dover salire sulle spalle di giganti, che sanno fare tutto, hanno la fiducia di tutti e non capiscono perché il sangue del loro sangue non faccia cose che a loro sembrano semplici (e non lo sono per nulla!), il tutto mentre il resto del mondo e dell’azienda pensa ai giovani come puri e semplici figli di papà.

La differenza di fondo è tutta qui: i rapporti tra familiari sono difficili e tesi in azienda come lo sono quelli tra manager ma nel primo caso il bene sommo è l’azienda, nel secondo il bene sommo è la carriera. È giusto che una grande scuola per manager insegni a “tenersi il posto” e a non crescere successori perché, in fondo, insegna a persone ambiziose e di talento a massimizzare la propria carriera per iniziare la quale, fra l’altro, queste persone pagano una sostanziosa somma alla scuola. Quello che manca è una grande scuola per imprenditori che insegni come prendersi cura dell’impresa, ciò che un imprenditore ha di più caro, crescendo i propri successori. familyandtrends è pronto a scommettere che in questa scuola per imprenditori il corso più seguito non sarebbe “Path To Power” ma “Path to Continuity of the Enterprise”.